LE TENTAZIONI DEL DOTTOR ANTONIO



Le Tentazioni del Dottor Antonio sicuramente rappresenta "il credere" che dà origine alla pazzia. Fellini ha materializzato due figure religiose che si trasformano l'uno nell'altro: si tratta, senz'ombra di dubbio, di Sant'Antonio di Padova e di San'Antonio Abate.
Si evince che la pellicola è interamente dedicata ad un argomento religioso già dalle immagini iniziali: due suore, preti con tonache rosse che pattinano in fila indiana, la Basilica parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo patroni di Roma, le scene di Ercole (considerato un semidio nella cultura greco-romana, dunque anche lui personaggio legato alla religione) che si svolgono sul set cinematografico con riferimento alle dodici fatiche di Ercole, sottolineate quando porta faticosamente in spalla una giovane ragazza. Altri elementi riconducibili al tema in questione sono i Boy-scouts, tra cui un balbuziente, e una funzione religiosa in chiesa a cui il Dottor Antonio partecipa attivamente.
Per capire il concetto del film bisogna avere alcune informazioni sui due Santi in questione:
Sant'Antonio di Padova, nato a Lisbona, fu un religioso francescano il cui titolo di Dottore in Teologia, è stato utilizzato per il titolo del film. Nella sua iconografia vi è un bimbo che erroneamente si crede essere Gesù bambino ma in realtà è il simbolo della rinascita. Fellini anziché un bimbo utilizza una bimba che costantemente invita a bere il latte, preziosa fonte di vita e simbolo di rinascita, come lo è anche il fuoco che divampa nei titoli iniziali. A tal proposito, il Dottor Antonio quando si rivolge al Commissario ribadisce che il cartello pubblicitario è "un'offesa alla funzione più sacra della maternità: l'allattamento."
La lingua che la piccola angioletta mostra in maniera burlesca all'inizio del film è un riferimento alla lingua del Santo conservata in una reliquia nella Basilica di Sant'Antonio di Padova, contenitore che è simile all'elemento tubiforme che la bimba porta in spalla. Un altro riferimento a tale reliquia, è il portacipria che Anita usa quando vuole truccarsi.
Sia la lingua della bimba che il Boy-scout balbuziente, ci conducono a Maldrindon, demonio della balbuzie che non sopporta la preghiera alla lingua del Santo.
Sant'Antonio Abate (Francisco de Zurbarán) di Egitto: I segnali che ci indirizzano verso questo Santo sono frequenti: una campana sotto forma di megafono, musicisti afroamericani, la parola "demonio", le tentazioni, le allucinazioni del Dottor Antonio sottolineate soprattutto nei momenti in cui si rivolge ad Anita dicendole: "Sono pronto a dedicare la mia esistenza per la tua redenzione"; come se Anita fosse il demone.
La gigantografia di Anita è posizionata in un pezzo di terra semideserto che ci rimanda al deserto dove Sant'Antonio Abate subì le tentazioni del demonio.
Interessante il dialogo tra Anita e Antonio avvenuto durante la notte sotto il cartellone pubblicitario:
Antonio: "Come faccio liberare il mondo dalla tua presenza?"
Avvertendo il profumo di Anita, Antonio esclama: "Questo profumo peccaminoso! Mi fa stare male!"
Anita: "Sei tu che guardi con occhio sbagliato"
Antonio: "Io ti voglio cancellare dal mondo! Demonio! Strega! Strega!"
Anita: "Mai, Mai, Mai, Mai!".
La donna procace simbolo delle tentazioni è spesso presente nell'iconografia di Sant'Antonio Abate che, tormentato dal demonio, prosegue la sua ricerca di purificazione rifugiandosi in una grotta il cui ingresso venne utilizzato da Federico Fellini per comporre uno dei suoi disegni che intitolò "Guerriera".

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